Contributi INPS socio SRL: quando sono obbligatori?

L’obbligo di contribuzione INPS per i soci di una SRL è un argomento articolato e complesso e non esiste alcuna forma di “automatismo” riguardante l’obbligo stesso. La valutazione deve essere sempre fatta singolarmente e non esiste una risposta univoca che vale per tutti.

Nel presente analizziamo la normativa vigente.

Vediamo le prime due ipotesi classiche per quanto riguarda la posizione INPS di un socio di SRL:

  1. Se il socio partecipa al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza. In questo caso, il socio deve iscriversi alla Gestione Commercianti o Artigiani INPS, in base alla natura dell’attività svolta dalla società. In particolare, deve svolgere un lavoro operativo all’interno della sua società e questo lavoro deve essere caratterizzato da abitualità e prevalenza. In altre parole, il socio deve essere un elemento attivo e centrale nell’operatività dell’azienda e quindi deve partecipare regolarmente e in modo sostanziale alle attività aziendali.
  2. Se il socio percepisce un compenso per l’attività di amministratore. In questo caso, il socio-amministratore dovrà iscriversi alla Gestione Separata INPS e pagare i contributi previdenziali proporzionati al suo compenso attribuitogli dall’assemblea dei soci.

Contributi INPS per socio lavoratore SRL

Partiamo dal primo caso: secondo le normative attuali, se sei socio di una SRL e partecipi personalmente al lavoro aziendale in modo abituale e prevalente, allora sei tenuto all’iscrizione alla Gestione commercianti e/o artigiani dell’INPS e dovrai versare i contributi previdenziali. L’importo da versare dipenderà dalla tua quota di partecipazione nella società.

Più precisamente, il calcolo dei contributi previdenziali andrà effettuato applicando le aliquote previdenziali sulla percentuale di reddito della SRL che ti spetta in base a quanto stabilito nello statuto, anche se gli utili non sono stati effettivamente distribuiti.

Ritengo importante sottolineare che la condizione della “partecipazione personale al lavoro aziendale” è essenziale affinché sorga l’obbligo contributivo nella Gestione degli artigiani e dei commercianti. Senza la soddisfazione di questo criterio, gli utili derivanti dalla mera partecipazione a società di capitale senza la prestazione di un’attività lavorativa all’interno di essa, non costituiscono base ai fini del calcolo dei contributi dovuti.

Infine, è di fondamentale importanza tenere a mente che, una volta iscritti alla gestione INPS artigiani e commercianti, anche se la società non fa nessun utile, è sempre obbligatorio versare dei contributi annuali minimi (i cosiddetti contributi INPS fissi).

Contributi INPS per socio amministratore di SRL

Nel caso in cui il socio ricopra anche il ruolo di amministratore della SRL, la situazione contributiva assume una particolare complessità. Questo perché l’amministratore di SRL, oltre ad essere sempre soggetto al pagamento dei contributi INPS, in alcuni casi potrebbe essere obbligato anche al versamento dei contributi INPS artigiani e commercianti.

Quindi, se sei – o vuoi diventare – un socio di una SRL con ruolo di amministratore, cosa dovresti fare?

  1. Innanzitutto, come amministratore dovrai pagare i contributi INPS alla gestione separatain proporzione ai compensi che ti verranno erogati dalla società direttamente in busta paga. In pratica, sul tuo compenso lordo saranno dovuti contributi previdenziali pari al 33% di cui:
    • ⅓ a tuo carico tramite ritenute in busta paga
    • ⅔ a carico del datore di lavoro (cioè la società)

Questi importi verranno versati entrambi dalla società tramite F24 il mese successivo all’erogazione del compenso.

  1. Tuttavia, se soddisfi anche i requisiti per la contribuzione INPS come socioallora ti trovi in una situazione di doppia contribuzione. In questo caso, oltre ai contributi versati attraverso la gestione separata come amministratore (che però scendono dal 33% al 24% circa), dovrai anche pagare i contributi INPS artigiani e commercianti dovuti in quanto socio attivo della SRL.

Questa doppia contribuzione è onerosa, ma è il risultato della combinazione di due ruoli distinti all’interno della società che sono, appunto:

  • quello di amministratore, per il quale si contribuisce attraverso la gestione separata,
  • quello di socio lavoratore, che comporta un’ulteriore contribuzione previdenziale se si è coinvolti direttamente nell’attività lavorativa della società.

Contributi INPS socio SRL: quanto e quando si paga 

Siamo quindi arrivati al nocciolo della questione: quanti contributi INPS si pagano e quando devono essere versati?

Prima di tutto bisogna sottolineare che la contribuzione INPS si divide in contributi fissi e contributi variabili. Questa distinzione è importante per comprendere non solo quanto si deve pagare, ma anche quando e come effettuare i pagamenti:

  • Contributi fissi: sono i contributi minimi periodici che ogni socio lavoratore di una SRL deve versare, indipendentemente dal reddito effettivo. Per l’anno 2023, il reddito minimo annuo per il calcolo del contributo IVS è fissato a € 17.504,00. Questo importo rappresenta la base imponibile minima su cui vengono calcolati i contributi. Ciò comporta che è dovuto un contributo minimo annuale pari a circa 4.200 euro l’anno. I contributi fissi devono essere versati in quattro rate trimestrali da poco più di 1.000 euro , con scadenze specifiche: 16 maggio, 21 agosto, 16 novembre e 16 febbraio dell’anno successivo.
  • Contributi variabili: oltre ai contributi fissi, se il reddito di un socio supera il minimale di € 17.504, si deve versare anche contributi variabili. Questi contributi sono calcolati in base al reddito effettivo che eccede il minimale. Per il 2023, le aliquote applicabili sono del 24% fino a un reddito di € 52.190, e aumentano al 25% per la quota di reddito che supera questa soglia. Le scadenze per i contributi variabili coincidono con quelle delle imposte sui redditi (30 giugno e 30 novembre con possibilità di breve rateizzazione).

Errori comuni nella gestione dei contributi INPS socio SRL

Come socio di una SRL dovresti prestare attenzione ad alcuni aspetti che ti aiuteranno evitare gli errori che comunemente capitano nella gestione dei contributi INPS.

Ecco 3 tipi di errori comuni:

  • Pensare che in assenza di distribuzione degli utili non si pagano i contributi variabili: un errore frequente tra i soci di SRL è pensare che se la società non distribuisce effettivamente gli utili tramite la distribuzione dei dividendi non sia necessario pagare i contributi INPS variabili. Questa assunzione è errata: anche in assenza di una distribuzione effettiva di utili, una volta soddisfatti i requisiti di iscrizione alla gestione INPS, i contributi variabili devono sempre essere pagati. La base imponibile per questi contributi è il reddito imponibile della società attribuito al socio in base alla sua quota di partecipazione agli utili, indipendentemente dalla loro effettiva distribuzione.
  • Pensare di dover pagare solo i contributi fissi: molti soci pagano esclusivamente i contributi fissi e trascurano i contributi variabili che si applicano quando il reddito supera il minimale, generando un accumulo di debiti previdenziali non previsti. Per questi motivi è quindi essenziale monitorare sia il reddito della società sia il proprio al fine di poter versare sia i contributi fissi che quelli variabili, qualora dovuti.
  • Pensare che non possa esistere la doppia contribuzione INPS Socio/Amministratore: un altro errore comune è non considerare la possibilità di una doppia contribuzione INPS nel caso in cui un socio sia anche amministratore della SRL. Come spiegato in precedenza, un socio-amministratore può trovarsi a dover pagare sia i contributi come amministratore (alla gestione separata INPS) sia come socio lavoratore. Questa doppia contribuzione, anche se può risultare onerosa e meno conveniente, è molto spesso dovuta nelle piccole SRL. Quindi è importante valutare attentamente in anticipo il proprio ruolo e le proprie obbligazioni contributive, al fine di non avere brutte sorprese.

Come essere esentati dal pagare i contributi INPS socio SRL?

Una volta comprese le regole generali sui contributi INPS del socio di SRL, è importante sapere che ci sono specifiche circostanze in cui il socio di una SRL può essere esonerato dal pagamento dei contributi previdenziali. Ecco alcuni esempi:

  • Quando il socio della SRL non è operativo: se sei il socio di una SRL ma non svolgi un lavoro abituale e prevalente all’interno della società, sei esentato dal pagamento dei contributi INPS. Questo è il caso, ad esempio, della società che ha dipendenti o altri soci che si occupano dell’operatività quotidiana. In questa situazione, il socio non operativo non è tenuto a versare contributi previdenziali in quanto non svolge un’attività lavorativa diretta all’interno dell’azienda, ma è considerato un mero “socio di capitale”.
  • Quando il socio di SRL ha ruolo di lavoratore dipendente: se, nonostante tu sia socio di una SRL, sei impiegato prevalentemente come lavoratore dipendente in un’altra azienda (o anche nella tua azienda, quando possibile), potresti essere esonerato dal pagamento dei contributi INPS relativi alla tua partecipazione nella SRL, poichè la tua principale fonte di reddito e contribuzione previdenziale deriva dal tuo lavoro come dipendente.
  • Quando il socio SRL ha soltanto mansioni di amministratore: se ricopri esclusivamente incarichi amministrativi nella SRL, senza partecipare alle altre attività operative, potresti essere tenuto ad iscriverti solamente alla gestione separata INPS. In questo caso, i tuoi contributi INPS sono trattenuti già in busta paga. È importante, tuttavia, che all’interno dell’azienda ci siano altre figure operative (come dipendenti o altri soci lavoratori). In assenza di tali figure, si potrebbe presumere che tu, come socio-amministratore, partecipi anche alle attività lavorative dell’azienda, portando all’obbligo di iscrizione anche nella gestione degli artigiani e commercianti e, di conseguenza, a una doppia contribuzione INPS.
  • Quando la società non appartiene al settore commerciale o artigianale: nel caso in cui la SRL sia inquadrata come “industriale”, i soci non saranno mai soggetti alla contribuzione INPS artigiani e commercianti. E’ importante precisare che non è sempre possibile “scegliere”a proprio piacimento come inquadrare la società, poiché esistono delle linee guida ben precise. In alcuni casi non è semplice capire se si possano definire Commerciale oppure Artigianali alcune attività. Si pensi alle società che svolgono attività di “Amministrazione condominiale”.   Non è stato semplice dipanare questo dubbio, fino alla data del 07/09/2018 in cui la “Corte di Cassazione” con la sentenza n. 21900, ha stabilito che l’attività di “amministratore condominiale” svolta in forma societaria ha natura commerciale e, per tale ragione, sono dovuti i contributi previdenziali alla Gestione Commercianti dell’INPS da parte del socio che svolge l’attività di amministratore di condomini.