ISEE 2024. Tipologia e docuemnti necessari

L’ISEE, ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, serve a misurare il livello economico complessivo del nucleo familiare, considerando – salvo alcune eccezioni – tutte le voci di “ricchezza” attribuibili a quel medesimo nucleo, come le proprietà immobiliari, le rendite finanziarie, i redditi vari, ecc.
L’ISEE non corrisponde mai ad una fredda somma numerica, ma è il risultato ponderato di un intreccio di variabili matematiche e non matematiche (come la quantità di persone all’interno del nucleo familiare o l’eventuale presenza di disabili/invalidi); quindi, lo stesso identico livello di ricchezza associato a due famiglie completamente diverse, avrà due pesi altrettanto diversi, producendo quindi due indicatori differenti.
Ad oggi tutti i dati sono conservati nell’Archivio Nazionale ISEE gestito dall’INPS e resi disponibili agli Enti erogatori ed Amministrazioni per eventuali controlli ed accertamenti che possono essere eseguiti tramite la Guardia di Finanza.

Per quali componenti?

Tenuto conto che esistono diversi tipi di Isee, è necessario individuare quali sono i componenti (soggetti) da indicare nell’Isee:

  • Isee Ordinario. Si prende come riferimento il nucleo familiare al momento in cui si presenta Dsu, tenendo dunque conto di:
    • tutti i componenti che sono nella stessa residenza e quindi figurano all’interno dello stesso stato di famiglia;
    • altri componenti a carico conviventi (esempio: nonni, ecc con residenza altrove oppure in autonomo stato di famiglia nello stesso immobile, ecc).
  • Isee Minorenmni. Si tratta del caso in cui la coppie di genitori non è sposate e non conviventi sono da considerare, con la qualifica di “componente aggregato”  anche il genitore che non convive con il minore. Ci sono delle eccezioni, ad esempio se ha altri figli con un partner diverso o risulta sposato: in tal caso non sarà necessario indicarlo come componente aggregato.
  • Isee Università.  Sono da considerare “componenti” i genitore del figlio studente anche se non convivente.

 Quali documenti servono ai fini Isee 2024?

Detto questo, possiamo vedere quali sono i documenti richiesti ai fini Isee 2024. Attenzione, i seguenti documenti valgono per tutti i “componenti” aggregati e non, come sopra individuati:

  1. documento d’identità
  2. codici fiscale
  3. redditi. Si ricorda che i redditi presi in considerazione dall’Isee 2024 sono quelli riferiti al periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022:
    • Modello 730 e/o Modello Redditi 2023 e (per i dipendenti/pensionati) Modelli CU 2023, riferiti ai redditi del 2022. In realtà molte volte questo documento non serve in quanto i dati reddituali vengono in automatico inviati dall’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, per non correre rischi è sempre meglio averlo con sé;
    • certificazioni, o comunque qualsiasi altra documentazione, attestante compensi, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini Irpef, redditi prodotti all’estero, borse e/o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli, compensi erogati per prestazioni sportive dilettantistiche;
    • Irap per imprenditori agricoli;
    • eccezionalmente per i residenti in Trentino vi è l’obbligo di dichiarare tutte le indennità provinciali percepite, come ad esempio può essere l’assegno regionale, o le indennità reddituali collegate all’Icef.
  1. Si prendono sempre in esame quelli in possesso alla data del 31 dicembre 2022. La documentazione richiesta riguarda:
    • saldo e giacenza media al 31 dicembre 2022 per depositi bancari e o postali. Ricordiamo che vale per tutti i componenti, anche per i minorenni (da richiedere all’istituto di credito);
    • documenti che indicano il valore di un determinato patrimonio mobiliare, quali possono essere depositi bancari e/o postali, libretti di deposito, titoli di stato, obbligazioni, azioni, Bot, Cct, buoni fruttiferi, fondi d’investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare;
      • Per i primi due punti va indicata sempre: la tipologia dei patrimoni, il numero identificativo di tale rapporto, il codice fiscale dell’Istituto bancario o società di gestione del patrimonio, la data di apertura come eventualmente di chiusura di tali rapporti se avvenuti in coso dell’anno 2022;
    • certificazione dove è indicata la quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto e/o la costruzione degli immobili di proprietà, compresa la prima casa;
    • i lavoratori autonomi, come pure chi ha delle quote societarie, devono anche presentare i documenti attestanti il patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio presentato, o comunque la somma delle rimanenze finali e dei beni ammortizzabili al netto degli ammortamenti;
    • per automoto (cilindrata superiore ai 500cc) e imbarcazioni di proprietà alla data di presentazione della DSU è richiesta la targa, o in alternativa gli estremi di registrazione al P.R.A. e/o al R.I.D.;
    • infine, per chi vive in affitto serve indicare gli estremi della registrazione del contratto.