Cari amici, ho deciso di scrivere queste righe, poiché sono un Italiano, figlio di emigranti nato all’estero, che nel mese di Gennaio u.s. ha osservato e rilevato un’infinità di atteggiamenti ed ascoltato migliaia di informazioni espresse in modo approssimativo, disinformato e forse anche con intento manipolante.
Come tanti di Voi sapete, sono nato e vissuto in Venezuela fino il compimento dei 18 anni e dal 1984 vivo in Italia.
Il mio Amore per l’Italia, paese meraviglioso che mi ospita ormai da 34 anni, è incondizionato!.
L’Italia mi ha permesso ed aiutato a:
- crescere e maturare (sono arrivato in Italia a 18 anni ed oggi ne ho 52),
- formarmi (sono laureato alla Università Luigi Bocconi di Milano),
- formare una famiglia (sono sposato ed ho 3 meravigliose figlie),
- costruirmi esperienza militare (sono un Capitano appartenente alle forze di completamento dell’Esercito Italiano),
- contribuire alla Sua crescita economica e sociale (sono un Dottore Commercialista).
La cultura ed la gente del Venezuela, mi hanno forgiato l’anima e da essi ho appreso il coraggio, la sacralità dell’amicizia, il senso del dovere, la forza d’animo e l’innata necessità opporsi alla ingiustizia.
Questa breve premessa non è autoreferenziale, ma mi serve per far capire a chi legge, che le righe che seguono, non sono frutto di un coinvolgimento sentimentale, di un attaccamento morboso oppure di una presa di posizione; ma bensì una fredda e razionale raccolta d’informazioni, che chiunque di Noi, che abbia un po d’interesse e sia privo di qualsivoglia velleità politica, può liberamente trovare in rete.
Lo dico soprattutto per tutti quelli amici e conoscenti che da pochi anni si sono avvicinati alla politica e ritengono di essere “portatori del sacro fuoco della conoscenza” ed i loro discorsi iniziano con l’amministrazione spicciola di Comune per arrivare alle disquisizioni di geopolitica internazionale.
Prima d’iniziare permettermi di essere ancora più chiaro ed esplicito.
Nelle seguenti righe:
- condividerò informazioni non filtrate e facilmente ritrovabili sulla rete,
- proporrò delle domande a cui tutti possiamo e dobbiamo dare delle risposte personali,
- non farò politica poiché non è la sede adatta, in assenza di contraddittorio, e soprattutto perché non sono un politico,
- cercherò di capire se sia corretto “girare la testa davanti alla sofferenza di un popolo fratello” oppure sia fortemente scorretto traghettare una decisione inficiata da pesanti connotazioni politiche affinché i propri elettori vedano un atto di “purezza”, senz’altro non privo di conseguenze .
PERCHE CONSIDERO IL VENEZUELA UN “POPOLO FRATELLO” DELL’ITALIA.
Innanzitutto, stabiliamo il principio cardine alla base della mia definizione di “popolo fratello”.
Il rapporto e la reciproca influenza fra il Venezuela e l’Italia ha origini antiche.
No nasce con l’emigrazione degli anni 40-50 e 60 bensì è radicato nel diciassettesimo secolo.
Il 15/08/1805, Simon Bolivar durante una Sua visita a Roma, su una collinetta denominata Monte Sacro, vicino alla attuale Piazza Sempione, ove oggi sorge il popoloso Quartiere Montesacro, fece “il giuramento”, che di seguito Vi riporto :
“Giuro davanti a Voi, giuro sul Dio dei nostri padri, giuro su loro, giuro sul mio onore e giuro sulla mia Patria che non darò riposo al mio braccio né riposo alla mia anima fino a che non avrò spezzato le catene che ci opprimono per volontà del potere spagnolo”.
Certo che oggi parlare di Simon Bolivar in Italia potrebbe lasciare quasi tutti indifferenti, ma permettetemi di ricordare unicamente che questo Signore cinque anni dopo questo giuramento, inizio “La Guerra d’indipendenza del proprio paese (Venezuela)” dalla tirannia straniera (Il Regno di Spagna) e dopo 13 anni di guerra liberò il Suo paese, poi continuo a fare la guerra agli Spagnoli, per quasi un decennio, liberando l’attuale Colombia, Perù, Ecuador e fondando l’attuale Bolivia. Per fare capire la grandezza territoriale delle nazioni liberate dal popolo venezuelano al seguito del Suo lider equivale al territorio europe delle seguenti nazioni: Italia, Austria, Francia, Svizzera, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, PAesi Bassi, Danimarca, Lussemburgo, Repubblica Ceca e la Polonia.
In Venezuela vivono oltre 2.150.000 Italiani, fra quelli nati in Italia e gli oriundi con cittadinanza (figli e nipoti di Italiani nati in Italia).
In molte città Venezuelane esistono i Circoli, Club privati, associazioni che portano nomi quali “Il focolar Furlan”, “Casa Italia”, “Centro culturale Italo Venezuelano”, ecc.
Il Venezuela ha permesso a centinai di migliaia di italiani, come i miei genitori, di trovare un luogo dove ricominciare, dopo una periodo di guerra devastante in Europa.
Gli ha accolti, chiedendo e pretendendo integrazione, apprendimento della lingua e dei costumi, in presenza di regole chiare. Non li ha mantenuti in albergo ma gli ha messo in condizioni di poter raggiungere ogni obbiettivo che si ponevano, rispettando tutte le leggi del paese.
La stragrande maggioranza di connazionali che hanno vissuto oppure vivono ancora in Venezuela, hanno contribuito in quel paese, a creare ricchezza, a fare economia, a formare famiglie, ma soprattutto gli ha permesso di fondere due culture.
Da questa interazione chiara sono sorte almeno tre generazioni di Italo-Venezuelani oppure Venezuelani-Italiani, a secondo di come ognuno di Noi si ritiene. Io personalmente mi definisco un Italo-Venezuelano poiché mi sento Italiano ma porto sempre nella mia mente l’amore per la gente che costituisce il popolo che mi ha visto nascere e mi ha aiutato a diventare l’Italiano che sono.
PUNTO DI PARTENZA.
Nelle ultime settimane ho letto e ascoltato notizie e interviste dove sono presenti “GRAVISSIMI ERRORI” derivanti, a mio parere, da mancato approfondimento.
Vi chiedo uno sforzo di memoria. Quante volte nelle ultimi settimane avete sentito dire in televisione, alla radio oppure avete letto sulla stampa questa affermazione: “L’AUTOPROCLAMATO PRESIDNETE DELLA REPUBBLICA DEL VENEZUELA JUAN GUAIDO’”.
Affermare che un soggetto si è autoproclamato Presidente di una nazione repubblicana, fa sorgere nella mente del lettore, tanti pensieri, ma certamente nessuno di questi si avvicina minimamente al concetto di “democrazia” oppure “di reazione ad una tirannia”.
Un soggetto che si autoproclama è un soggetto che “NON HA IL DIRITTO DI AVERE UN INCARICO, PER CUI IMPOSSIBILITATO A RICEVERE UNA NOMINA DA UNA AUTORITA’ COMPETENTE, LO FA DA SE”.
In queste breve testo tenterò di capire si siamo in presenza di una “AUTOPROCLAMAZIONE” oppure in presenza di una “NOMINA LEGALE”.
FATTI.
Di seguito, ho raccolto, una serie di fatti ed atti, accaduti dal 1999 (anno di promulgazione della Costituzione Venezuelana) al gennaio 2019 (momento di nomina del Presidente della Assemblea Parlamentare Venezuelana a Presidente della Repubblica del Venezuela):
Dicembre 1999
Viene promulgata la Costituzione vigente della Repubblica del Venezuela. Documento voluminoso composto da 350 articoli, 1 disposizione derogatoria, 18 disposizioni transitoria, 1 disposizione finale. Per fare un paragone, per numero di articoli e disposizione e circa tre volte quella Italiana, il ché sta ad indicare che in sede di predisposizione si é cercato un elevato grado di dettaglio. In ogni caso all’interno della stessa sono presente due articoli che sono degni di nota: a) art. 72 “Referendum Revocatorio” ove si ritrova la seguente dicitura: “Tutte le cariche e le magistrature di elezione popolare sono revocabili.” , b) art. 233 “Cause d’impedimento permanente del Presidente” ove si ritrova la seguente dicitura: “Sono cause di impedimento permanente del Presidente della Repubblica: …………………. “l’abbandono dell’incarico, dichiarato come tale dall’Assemblea Nazionale”.
Dicembre 2015
I partiti di opposizione al Governo Maduro, contro ogni previsione vincono le elezioni regolarmente convocate dal Governo per l’elezione del Parlamento Venezuelano. Oltre 14 milioni di Venezuelani votanti hanno portato i partiti di opposizione a controllare il Parlamento. Per cui dal 06/12/2015 l’opposizione ha la maggioranza nel parlamento venezuelano. Questa elezione è stata LEGITTIMA poiché nel rispetto delle leggi. Subito dopo queste elezioni che non sono state favorevoli al partito dell’allora Presidente Maduro, il Tribunal Supremo di Giustizia Venezuelano, che era stato integralmente nominato dal precedente Parlamento controllato dal partito dell’allora Presidente Maduro, ha aperto una inchiesta per accusare n. 4 parlamentari di presunto reato di voto di scambio (commercio di voti), da notare che ad oggi quella inchiesta non ha portato ad alcuna conclusione concreta. Nelle settimane successive all’appertura dell’inchiesta su n. 4 parlamentari, i Parlamentari appena eletti fanno una serie di azioni d’informazione ed opposizione all’inchiesta, che portano il Governo Maduro a bloccare ogni trasferimento di denaro al Parlamento, al fine di arrestare l’attività parlamentare, per cui i Parlamentari restano senza stipendio, il personale dipendente, i fornitori o le forniture di energia elettrica ed acqua non vengono pagate. La reazione dei Parlamentari e del personale dipendente è del tutto inaspettata ed incomprensibile: “tutti continuano a fare il proprio lavoro senza stipendio”. L’Assemblea parlamentare si riunisce, i dipendenti lavorano, le leggi vengono promulgate.
Gennaio 2016
Il Presidente Maduro, avendo perduto la maggioranza Parlamentare, inizia a procedere a promulgare DECRETI, e così facendo scavalca temporaneamente l’Assemblea Parlamentare.
Aprile 2016
I partiti di opposizione, procedono alla raccolta delle firme, nel rispetto delle leggi, necessarie per richiedere un “Referendum Revocatorio Presidenziale” contemplato dall’art. 72 della Costituzione Venezuelana del 1999. Il Consiglio Nazionale Elettorale, organo deputato a gestire le elezioni in Venezuela, ancora una volta, costituito da personale interamente nominato dal Parlamento in carica ante Dicembre 2015, “SOSPENDE” il processo referendario, garantito dalla costituzione. Attenzione, lo sospende, non lo dichiara inammissibile, poiché è perfettamente ammissibile, così facendo trova un modo per non rispondere poiché avrebbe dovuto dare ragione ai promotori referendari. E’ doveroso evidenziare che la procedura di SOSPENSIONE non è stabilità per legge ma decisa dalla dirigenza del Consiglio Nazionale Elettorale per la complessità del quesito.
Maggio 2017
Il Presidente Maduro, convoca le elezioni per far nascere un organo “TOTALMENTE FUORI DELLA COSTITUZIONE” e per cui illegale denominato “ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE”.
Luglio 2017
Viene eletta la composizione della nascente ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE. Diventa fondamentale ricordare che: a) questo organo NON E’ CONTEMPLATO nella costituzione venezuelana, b) a questo organo verrebbero date le funzioni, costituzionalmente proprie dell’Assemblea Parlamentare eletta nel dicembre 2015, c) Il Sig. Antonio Mujica, rappresentante della impresa SMARTMATIC proprietaria dei macchinari utilizzati in Venezuela (impresa che ha operato anche in Italia durante l’ultimo referendum regionale della Lombardia) per esprimere il voto elettorale ha pubblicamente avvertito di aver rilevato una “differenza abissale” fra il numero di voti rilevati dalle loro macchine ed il numero di voti conteggiati dal Consiglio Nazionale Elettorale (ricordiamo che è composto da personale nominato dalla Assemblea Parlamentare in carica prima del Dicembre 2015).
Gennaio 2018
L’Assemblea Costituente,(organo inesistente nella Costituzione Venezuelana e per cui illegittimo) ordina la realizzazione di nuove elezioni presidenziali anticipate, nonostante questo potere non rientri fra quelli che le sono stati assegnati in sede di creazione e che nemmeno le riservi la legge. L’organo preposto per legge sarebbe stato il Consiglio Nazionale Elettorale che però non l’ha fatto. Per cui in un paese civile regolate dalla leggi questa convocazione di elezioni presidenziali sarebbe riconosciute come ILLEGALI, poiché non rispettose delle leggi interne al singolo paese.
Maggio 2018
Si tengono delle elezioni Presidenziali, in ogni caso illegali. Nonostante se non bastasse, che siano state indette da un organo senza il potere per farlo (ASSEMBLEA COSTITUENTE) il Governo Maduro ha:1) eliminato i partiti politici, 2) sono stati dichiarati inammissibili candidati non graditi al Governo, 3) sono stati fatti cambiamenti nei centri elettoralei, 4) mancato aggiornamento delle liste elettorali, 5) è stato impedito il cambio del seggio elettorale, perciò tutti i venezuelani all’estero (certamente contrari al Governo Maduro) non hanno potuto votare e tutti quelli che per fame hanno dovuto lasciare le loro case per emigrare in altre zone che offrivano maggior possibilità di sopravvivenza. Dopo il conteggio dei voti viene dichiarato nuovo Presidente della Repubblica Venezuelana il Sig. Nicolas Maduro, il quale non fa GIURMENTO davanti all’Assemblea Parlamentare, organo costituzionalmente deputato, ma davanti alla Assemblea Costituente che è un organo illegittimo ed inesistente nella Costituzione Venezuelana.
Gennaio 2019
In applicazione dall’art. 233 della Costituzione Venezuelana del 1999 l’Assemblea Parlamentare Venezuelana dichiara l’attuale situazione di INESISTENZA di un Presidente della Repubblica regolarmente eletto e nomina il proprio Presidente dell’Assemblea quale Presidente della repubblica ad interim.
Riassumendo la precedente disamina, ed schematizzando gli eventi:
Dicembre 2015. A fronte di elezioni legalmente convocate dal Governo Maduro, gestite dal Consiglio Nazionale Elettorale in carica, il Governo Maduro perde la maggioranza parlamentare.
Gennaio 2016. Il Presidente Maduro, avendo perduto la maggioranza Parlamentare, inizia a promulgare decreti presidenziali, e così facendo scavalca temporaneamente l’Assemblea Parlamentare.
Aprile 2016. I partiti d’opposizione, secondo legge, raccolgono firme sufficienti per poter richiedere un REFERENDUM REVOCATORIO PRESIDENZIALE contemplato dalla costituzione Venezuelana ed il Consiglio Nazionale Elettorale nominato dalla precedente Assemblea Parlamentare a guida CHAVISTA “SOSPENDE” il processo referendario, garantito dalla costituzione.
Maggio 2017. Il Governo Maduro, dovendo, secondo legge, validare i propri Decreti Presidenziali con un passaggio in Assemblea Parlamentare, regolarmente eletta ed insediata, decide di INVENTARE un nuovo organo TOTALMENTE FUORI DELLA COSTITUZIONE e per cui ILLEGALE definito ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE.
Luglio 2017. Viene eletta ILLEGALMENTE la nascente, ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE fuori dalla costituzione Venezuelana.
Gennaio 2018. L’Assemblea Nazionale Costituente, ORGANO ILLEGALE oltre che INESISTENTE nella COSTITUZIONE VENEZUELANA, indice l’elezione Presidenziali anticipate in totale assenza di ogni poter legale per farlo.
Maggio 2018. Si tengono delle elezioni Presidenziali, in ogni caso illegali, poiché indette da un organo inesistente e privo di potere, avendo propedeuticamente : 1) eliminato i partiti politici, 2) dichiarati inammissibili candidati non graditi al Governo, 3) fatti cambiamenti nei centri elettorali, 4) non aggiornato le liste elettorali, 5) impedito il cambio del seggio elettorale. Dopo il conteggio dei voti viene dichiarato nuovo Presidente della Repubblica Venezuelana il Sig. Nicolas Maduro.
Gennaio 2019. In applicazione dall’art. 233 della Costituzione Venezuelana del 1999 l’Assemblea Parlamentare Venezuelana dichiara l’attuale situazione di INESISTENZA di un Presidente della Repubblica regolarmente eletto e nomina il proprio Presidente dell’Assemblea quale Presidente della repubblica ad interim.
DOMANDE:
Dopo questa carrellata storica che va dal 2015 al 2019, ritenete corretto:
- che la STAMPA Italiana parli di AUTOPROCLAMATO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VENEZUELANA Juan Guaidò?
- che la STAMPA Italiana continui a parlare in relazione al Sig. Nicolas Maduro quale PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VENEZUELANA?
- chiedersi se l’iter politico, seguito dal PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VENEZUELANA Nicolas Maduro, quando era in carica legalmente ed avendo perso la maggioranza parlamentare, abbia posto in atto con artifizi e raggiri, azione volte a non rispettare la volontà popolare?
- che il Ministro degli Esteri Italiano ed il Presidente del Consiglio Italiano “girino la testa davanti alla sofferenza di un popolo fratello” in presenza dei fatti sopra evidenziati?
- che il Ministro degli Esteri Italiano ed il Presidente del Consiglio Italiano, non tengano in considerazione, oltre a tutti i motivi culturali ed storici che collegano il Venezuela all’Italia sopra descritti, che con il loro comportamento mettono a forte rischio la possibile futura partecipazione delle imprese Italiane alla necessaria ed improcrastinabile, rinascita economica delle nazione “Venezuela” che diverrà il “volano” che porterà la Sua popolazione a livelli di vita soddisfacente accettabili?