Il taglio al cuneo fiscale è un argomento che è divenuto ricorrente nel corso del 2022 per effetto dell’incremento dell’inflazione e del conseguente calo dei consumi.
Cosa significa “cuneo fiscale”?
Il “cuneo fiscale” è la differenza tra il compenso lordo “sostenuto dal datore di lavoro “ per il dipendente e “il compenso netto incassato dal lavoratore dipendente”.:
CLM = Compenso Lordo Mensile risultante dal “contratto di lavoro”,
RICLM = Ritenuta IRPEF sul Compenso Lordo Mensile a carico del lavoratore dipendente,
CPCLM = Contributi previdenziali Compenso Lordo Mensile a carico del lavoratore dipendente,
CNM = Compenso Netto Mensile Versato al lavoratore dipendente.
CNM = CLM – RICLM –RPCLM
Cosa significa “taglio del cuneo fiscale”?
Si tratta di interventi legislativi, definitivi o temporanei, che riducono, mediante lo strumento degli sgravi fiscali/contributivi, il divario fra il costo sostenuto dal datore di lavoro per compensi ed il “salario” che giunge a disposizione del lavoratore dipendente.
Negli ultimi 12 mese il Governo italiano ha emanato 3 interventi legislativi, mirati ad ottenere tale riduzione.
Il primo intervento, per la verità molto poco incisivo sui consumi poiché di portata modesta, è avvenuto con iI Decreto legge 115 2022 cd ” Aiuti bis”, che aveva previsto per i lavoratori dipendenti un taglio dei contributi previdenziali pari al 1,2% per i redditi fino a 35mila euro lordi . La misura si aggiungeva al taglio dei contributi già operativo per gli stessi beneficiari da gennaio dello 0,8% (legge 234 2021).
Il secondo intervento, è stato posto in essere con la Legge di Stabilità 2023 nel corso della fine del 2022, che aveva ridotto del 3% i contributi sui redditi fino a 25 mila euro e del 2% quelli compresi tra 25 mila e 35 mila euro. Gli effetti sono stati piuttosto modesti in quanto si è concretizzato in un incremento mensile dai 19,25 euro per un reddito annuo lordo fino a 10.000 euro ai 41,15 euro per i redditi annui lordi pari a 25.000 euro
Il terzo intervento (recentissimo) in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dovrebbe trattarsi di una riduzione più consistente, ma temporanea poiché sarebbe applicabile da Luglio a Dicembre 2023. Tale riduzione annunciata è:
- per i redditi fino a 25.000 euro lordi si parla di una riduzione del 7 %,
- per redditi da 25.000 a 35.000 euro di reddito lordo si parla di una riduzione del 7 %.
In assenza della disponibilità del testo definitivo, si evidenzia una valutazione preliminare potenziale che dovrebbe determinare un incremento del salario mensile tra i 50,00 ed i 100,00 euro mese.