DECRETO CRESCITA 2019. Modifica della deducibilità IMU per i redditi di impresa / lavoro autonomo.

L’art. 3 del c.d. “Decreto crescita” ha previsto un incremento graduale della deducibilità dell’IMU relativa agli immobili strumentali ai fini della determinazione del reddito di impresa/lavoro autonomo.

In particolare tale deducibilità, attualmente pari al 40%, è fissata nelle seguenti misure:

  • 50% per l’anno 2019
  • 60% per il 2020 e 2021
  • 70% dal 2022:

Rottamazione Cartelle 2019 (ter) – Saldo e stralcio: Riapertura con termine al 31/07/2019 anziché 30/04/2019.

Con un emendamento al Decreto Crescita il Governo riapre i termini per gli istituti agevolativi relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione.

 

Com’è noto infatti il 30/04 us. è scaduto il termine per aderire alla terza versione della “Rottamazione Cartelle”  e date le usuali polemiche non è mancato il connesso annuncio di proroga. Il Ministro Salvini aveva così annunciato la riapertura dei termini.

Con emendamento presentato al Decreto crescita in sede di conversione in legge è stato così proposta la riapertura dei termini per aderire tanto alla rottamazione-ter quanto al saldo e stralcio delle cartelle.

APPALTO D’OPERA. Quando la certificazione del contratto nasconde un appalto illecito

Con la Nota n. 3861 del 19 aprile 2019, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro sollecita gli Uffici preposti all’attività di vigilanza al fine di attivare controlli presso le Commissioni di certificazione autorizzate e rilevare eventuali vizi del provvedimento adottato.
In particolare, la Nota dell’Ispettorato fornisce indicazioni sugli accertamenti da esperire sui contratti d’appalto certificati, per verificare se ricorrano effettivamente tutti i requisiti previsti dall’art. 2 comma 1, lett. h) del D.Lgs n. 276/2003  o se questi nascondano degli appalti illeciti.

FATTURAZIONE ELETTRONICA. Quanto tempo c’è per inviare la fattura al Sdi?.

 

 

Tenendo presente che la normativa fiscale Italiana é sempre in continuo cambiamento, oggi possiamo sicuramente affermare che)

  1. i contribuenti trimestrali, fino al 30/06/2019, possono spedire al SdI fatture elettroniche entro il termine di liquidazione dell’IVA relativa al periodo d’emissione della fattura stessa (entro il 10/08/2019  (*) );
  2. i contribuenti mensili, fino al 30/09/2019 possono spedire al SdI fatture elettroniche entroil termine di liquidazione dell’IVA relativa al periodo d’emissione della fattura stessa (entro il 10/10/2019  (*) );

*= lo scrivente ritiene, prudenzialmente, che l’ultimo giorno atto a trasmettere le fatture attive al SdI sia 5 giorni antecedenti la data ultima,  facendo riferimento alla vecchia normativa relativa alla data ultima di emissione delle fatture differite (cioè il 15 del mese successiovo), tenendo conto che la fattura elettronica “esiste” solo dopo la validazione da parte dello SdI e che la norma riserva al medesimo SdI, n.5 giornate di calendario, per effettuare i dovuti controlli e dare risposta di “Consegna, Mancata Consegna oppure Rifiuto” al soggetto emittente, poiché il giorno 16 é il giorno deputato come ultimo giorno atto a predisporre la liquidazione IVA. Molta dottrina ritiene invece che la data ultima per trasmettere le fatture elettroniche sia il giorno 16 del mese successivo a quello di emissione per i contribuenti mensili ed il giorno 16 del secondo mese successivo a quello di emissione per i contribuenti trimestrali.

Per cui. al fine di essere “il più chiaro possibile”, facciamo un esempio:

la fattura data 17/02/2019

  • per un contribuente mensile, può essere spedita senza sanzioni, entro il 15/03/2019 ancorché é fortemente consigliato limitare tale scadenza al 10/02/2019 altrimenti si inserirebbe una fattura attiva in liquidazione, che “CERTAMENTE” non esiste e “POTENZIALMENTE” potrebbe non esistere, poiché il SdI potrebbe non validarla entro la data del 16/03/2019;
  • per un contribuente trimestrale, può essere spedita senza sanzioni, entro il 15/05/2019 ancorché é fortemente consigliato limitare tale scadenza al 10/05/2019 altrimenti si inserirebbe una fattura attiva in liquidazione, “CERTAMENTE” non esiste e “POTENZIALMENTE” potrebbe non esistere, poiché il SdI potrebbe non validarla entro la data del 16/05/2019.

Attenzione:  il cliente che attende la fattura, se non la riceve entro 4 mesi dall’effettuazione dell’operazione, sarà tenuto ad emettere la cosiddetta “Autofattura denuncia” ai sensi dell’articolo 6, comma 8, D.Lgs. 471/1997,  versare l’IVA e verosimilmente, richiederla al fornitore che non ha emesso la fattura, nel caso in cui avesse pagato anticipatamente. Si invita il lettore a prendere visione dell’apposito elaborato predisposto in relazione al “caso di specie” dal Titolo : FATTURAZIONE ELETTRONICA. Autofattura per mancata emissione.

Sicuramente anche dopo il 01/07/2019 sarà possibile inviare fatture elettroniche successive alla data di effettuazione delle operazioni, ma per conoscere le modalità pratiche di compilazione della fattura sarà necessario attendere la pubblicazione delle nuove specifiche tecniche che dovranno essere aggiornate in virtù delle modifiche introdotte nel corso dei primi mesi dell’anno corrente.

DECRETO CRESCITA 2019.

Il 30 aprile 2019 é stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, n. 100, il Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 34 (c.d. “decreto crescita”) contenente misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi, che entrano in vigore a partire dal 1° maggio 2019 .

In particolare, riteniamo opportuno evidenziare le misure più rilevanti, a parere di chi scrive:

  • reintroduzione del super ammortamento per gli investimenti in beni strumentali nuovi (esclusi veicoli ed altri mezzi di trasporto) effettuati dal 1° aprile 2019 al 31 dicembre 2019, ovvero al 30 giugno 2020 al verificarsi di determinate condizioni;
  • revisione mini IRES (riduzione dell’imposta dell’1,5% per il 2019, del 2,5% per il 2020, del 3% per il 2021, del 3,5% dal 2022);
  • maggiorazione della deducibilità IMU dalle imposte sui redditi (50% per il 2019, 60% per il 2020 e 2021, 70% dal 2022);
  • modifiche al regime dei forfetari (obbligo di operare la ritenuta d’acconto sui redditi per lavoratori dipendenti e assimilati);
  • modifiche alla disciplina dell’ecobonus e del sisma bonus;
  • estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali.