Interventi di risanamento conservativo. Iva agevolata al 10%.

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 49 del 12/02/2019,ha fornito chiarimenti in merito all’aliquota IVA da applicare all’intervento di restauro di una ex caserma, al fine di adibirla a deposito librario.
Nel caso di specie, l’istante evidenzia che nell’ambito dei lavori di restauro è prevista la fornitura di scaffalature, montate su basi mobili che scorrono su rotaie opportunamente integrate nel pavimento; tali forniture, una volta posate in opera, non possono essere rimosse se non attraverso successivi lavori di trasformazione tipologica dell’edificio.
L’Agenzia ritiene che tali forniture facciano parte di un insieme sistematico di opere, potendosi quindi considerarsi “accessorie” alla prestazione principale di restauro e di risanamento conservativo: pertanto anche sulla fornitura e posa in opera di dette scaffalature è possibile applicare l’aliquota IVA del 10% ai sensi della tabella A, parte terza, n. 127- quaterdecies), D.P.R. n. 633/1972.
Si ritiene che la risposta sia d’importanza elevata in quanto stabilisce un principio non di poco conto, in quanto la risposta, cito testualemtne, afferma che “tali forniture fanno parte di un insieme sistematico di opere, potendosi quindi considerarsi “accessorie” alla prestazione principale di restauro e di risanamento conservativo”, per cui qualora ci si trovi dinnanzi ad un insieme sistematico di opera si potrà asserire che si tratta di una “prestazione accessoria”.