Secondo la Corte di Cassazione è giustificato il ricorso alla somministrazione a tempo determinato da parte del datore di lavoro nell’ipotesi di punte di intensa attività, cui non è possibile far fronte con l’organico esistente.
In particolare la Suprema Corte, con la Sentenza n. 17865 del 9 settembre 2016, ha statuito la legittimità dei contratti sottoscritti, in quanto le punte di intensa attività che non possono essere soddisfatte con il normale organico rientrano nell’ambito di quelle ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo (anche se riferibili all’ordinaria attività dell’utilizzatore), che consentono il ricorso alla somministrazione di lavoro a termine ed il riferimento alle stesse può rappresentare valido requisito formale del relativo contratto.